Marco Parisio: ''All’Handball Messina sono rinato come atleta. Ci sono le condizioni per fare bene''

24.02.2017 16:33

di Massimiliano Andò

La seconda stagione con la maglia dell’Asd Handball Messina sta riservando a Marco Parisio diverse indicazioni positive sotto il profilo personale. Il minutaggio in campo e le occasioni per mostrare le proprie capacità sono andate aumentando ma soprattutto è diverso il quadro generale: nella scorsa annata il suo arrivo nelle fila del sodalizio cittadino si concretizzò a metà campionato. Inevitabile dunque che i tempi di ripresa della confidenza con il clima agonistico dopo un periodo di stop fossero più lunghi come quello relativo al progressivo inserimento nel sistema di gioco collettivo. Quest’anno la situazione è cambiata radicalmente, aver potuto svolgere la preparazione pre-campionato con i compagni è stato un vantaggio non di poco conto. Le risposte arrivate dal parquet sono state positive e il terzino messinese sta ritrovando la consapevolezza di essere ancora competitivo come giocatore e in un contesto qualificato come la serie B attuale.
Marco, come ti senti e che cosa puoi dirci di questa stagione che ha già superato il giro di boa di metà cammino?
“Io mi sento bene e soprattutto mi sto trovando benissimo in questo club pur essendo soltanto alla seconda stagione, spero di poterne vivere ancora tante altre con questa maglia. Mi ha colpito l’organizzazione societaria, tutto funziona alla perfezione perché all'interno vi sono persone qualificate. Si lavora ogni giorno per migliorare ciò che finora è stato fatto, e siamo tutti orgogliosi di questo percorso che ci sta vedendo protagonisti in serie B”.
Il tuo minutaggio quest'anno è maggiore, diciamo che sei con frequenza nella formazione iniziale. E' stato difficile mettere da parte le scorie dopo un periodo di lontananza dai campi da gioco?
“Faccio una premessa che ritengo doverosa. Nella scorsa stagione sono arrivato a campionato iniziato, in una squadra che aveva trovato un assetto ben definito e stava facendo bene. Il mio impiego a sprazzi era logico, anche perché venivo da un periodo di inattività. Ero fuori forma e con un problema al braccio. Dal punto di vista atletico ho fatto fatica ma sapevo che era un passaggio obbligato per rientrare in pista. Quando ad agosto abbiamo iniziato la nuova stagione, subito dopo la preparazione, siamo andati ad Enna per un triangolare contro Girgenti e i padroni di casa, quello è stato un gran bel test per tutti, soprattutto per me. Lì ho capito che avevo smaltito gli anni di stop, ero pronto per giocare e dare il mio contributo”.
Sei un tipo che pretende sempre molto da se stesso; dicci con tutta franchezza che livello hai raggiunto della tua condizione e quanto puoi ancora crescere?
“Lo ammetto, pretendo sempre il massimo da me stesso, sono molto esigente, a volte anche quando ricevo dei complimenti per aver fatto una bella gara, ho sempre qualcosa da recriminare, penso sempre agli sbagli che ho fatto piuttosto che alle cose buone. Il mio obiettivo è quello di aumentare la qualità della mia prestazione. Da agosto a dicembre avevo raggiunto un'ottima condizione psicofisica, poi ho avuto una distorsione al ginocchio che purtroppo si è gonfiato, rottura del menisco e interessamento dei legamenti collaterali. Ma sono uno che non molla e ho fatto tutto quello che dovevo fare per recuperare. Dovrei operarmi al menisco adesso ma non lo farò fino a fine campionato, supererò anche questo, non voglio mollare adesso, voglio rientrare nuovamente in forma, non sto benissimo ma neanche male. Mi dispiace molto che sia accaduto proprio nel periodo dove abbiamo affrontato le partite più dure del campionato, ma credo che ce la siamo cavata abbastanza bene, uscendo senza sconfitte da un trittico di incontri contro prima, seconda e terza del campionato. Ora mi sto allenando ogni giorno per tornare in forma, ho ancora grossi margini di miglioramento, sono solo al 50%, posso e devo fare di più”.
Messina si conferma tra le formazioni di vertice del campionato con un terzo posto non molto distante dalla vetta. Se analizzi il vostro cammino il bicchiere lo vedi mezzo pieno o vuoto?
“Come ho già detto, pretendo molto da me stesso, figurarsi se posso vedere il bicchiere mezzo pieno. Io voglio vincere sempre, questa squadra può giocarsela con tutti, dipende solo da noi. Punto sempre al massimo del risultato, ma sono anche obiettivo e realista, ecco perché dico che possiamo ancora fare di più. Comunque le cose non sono andate male e non siamo distanti dalla vetta, tenendo conto che le prime due si devono ancora affrontare: questo sicuramente giocherà a nostro favore”.
Hai rimpianti ripensando a qualche partita o alla fine risultati positivi e negativi si bilanciano.

“Se ho rimpianti – sorride Marco Parisio – beh… la prima partita di campionato con l'Enna mi è rimasta di traverso, andammo a giocare senza Carubia e Minissale che sono due pedine fondamentali in squadra, in più avevamo Catalin, che considero uno dei tre migliori portieri tra B e A2, in condizioni non ottimali. Abbate ha preso rosso quando ancora c'erano ben 18 minuti da giocare, mi sentivo come un guerriero armato di sola spada a cui manca scudo e corazza. Siamo rimasti in lotta e sino gli ultimi cinque minuti eravamo sul 22 pari, poi abbiamo ceduto. Ma oramai è passata, ho inghiottito il rospo”.
Haenna, Girgenti e Mascalucia: dopo averle incontrate chi ritieni più pericolosa in ottica primato?
“Enna e Girgenti sono le più coriacee del campionato ma lo è anche il Messina. Per quanto ci riguarda possiamo crescere ancora. Quest'anno per problemi vari non siamo stati quasi mai al completo, soprattutto nelle trasferte, in allenamento non possiamo allenarci come dovremmo. Abbiamo una grande forza del gruppo che sopperisce a queste problematiche, siamo una società solida, c'è gente affidabile che ci segue in ogni momento e per qualsiasi cosa è sempre a disposizione”.
In un campionato di serie B abbastanza equilibrato quali sono i particolari che potrebbero fare la differenza nelle posizioni di vertice del torneo?
“La differenza in questo campionato la faranno sicuramente tre cose: l'esperienza dei giocatori migliori, la forma fisica e la gestione tattica. Quest'anno è davvero un campionato molto emozionante: 4 squadre, tutte vicine in classifica a contendersi le 3 posizioni che consentono la promozione. Prevedo un finale di campionato molto avvincente e ci si gioca tutto negli scontri diretti”.

Marco Parisio va alla conclusione (foto di Vincenzo Nicita Mauro)

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