Il Messina si ferma al “Barbera”, il Palermo si impone di misura

24.11.2019 18:39

Palermo-Messina 1-0
Marcatore: 18’ st Felici.
Palermo: Pelagotti, Doda, Peretti, Accardi, Vaccaro; Ambro, Martin, Martinelli; Felici, Kraja (36’ st Langella), Santana (27’ st Ricciardo). A disposizione: Fallani, Bechini, Rizzo Pinna, Marong, Ferrante, Lucera, Mauri. Allenatore: Rosario Pergolizzi.
Messina: Avella, De Meio, Strumbo (41’ st Siclari), Sampietro, Ungaro, Bruno, Cristiani (29’ st Lavrendi), Ott Vale (33’ st Buono), Coralli (17’ st Esposito), Crucitti, Orlando. A disposizione: Alleruzzo, Giordano, Barbera, Saverino, Bonasera. Allenatore: Karel Zeman.
Arbitro: Andrea Ancora di Roma 1.
Assistenti: Ferdinanzo Pizzoni di Frattamaggiore e Giuseppe Maiorino di Nocera Inferiore.
Note: ammoniti Felici, Accardi, Avella, Orlando, Ott Vale. Calci d’angolo 8-2 (2-1). Recupero 2’ pt, 4’ st.

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Un Messina meno brillante delle precedenti uscite esce a mani vuote dal “Renzo Barbera” di Palermo. Seppur di misura, i ragazzi di Zeman vengono sconfitti dai rosanero primi della classe. I padroni di casa giocano con maggiore disinvoltura già nel primo tempo e vanno vicini al gol in un paio di occasioni colpendo anche una traversa con Kraja al 42′. Il Messina gioca a sprazzi e si fa vivo in avanti soprattutto nella parte centrale della prima frazione senza però mai riuscire a impensierire il portiere avversario Pelagotti. Nella ripresa partenza sprint del Palermo, stoppato in un paio di circostanze da un super Avella, che però deve arrendersi al 19′ al preciso destro dal limite di Felici che si insacca nell’angolino basso. È la rete che decide la partita. Il Messina, infatti, non riesce a reagire allo svantaggio e i padroni di casa sono bravi ad addormentare la partita conquistando così i tre punti. La squadra di Zeman, reduce da due vittorie consecutive, resta dunque ferma in graduatoria a quota 20 punti e cercherà l’immediato riscatto domenica prossima al “Franco Scoglio” contro il Nola.
Consueto 4-3-3 per il tecnico Zeman, privo dello squalificato Fragapane e degli acciaccati Pozzi, Forte e Marfella. In porta c’è Avella, linea difensiva composta da De Meio, Bruno, Ungaro e Strumbo, a centrocampo Ott Vale, Sampietro e Cristiani, in avanti Crucitti, Coralli e Orlando.
Il primo tentativo del match è del Palermo: dopo 2 minuti, a seguito di un’azione d’angolo, è Vaccaro ad andare al tiro dal limite ma Avella è attento e devia in tuffo. Il Messina si fa vivo al 9′ con il cross da sinistra di Cristiani, Coralli a centro area riesce solo a sfiorare, alle sue spalle c’è Crucitti che viene però anticipato da un avversario che si rifugia in corner. Al 19′, su un lancio lungo, Avella esce dalla propria area per anticipare Felici ma si scontra con Ungaro e consente di battere a rete con la porta sguarnita, seppur dalla lunga distanza, all’attaccante avversario, che però non centra il bersaglio. Al 20′ lo stesso Felici va al cross da destra trovando in area Santana che però colpisce male e rende agevole l’intervento di Avella. Il Messina replica al 24′: Cristiani porta palla a sinistra e serve Orlando, cross al centro per l’accorrente Crucitti che trova il tempo per il colpo di testa ma manda a lato. Al 27′ fa tutto da solo Bruno, che anticipa un avversario e recupera palla, avanza e calcia dai 25 metri calciando però alto. Il Messina rischia però al 29′, quando lo stesso Bruno perde palla in disimpegno, Felici prova ad approfittarne ma Avella si salva in uscita fuori dalla propria area, poi Ungaro salva su Santana. Poco dopo, al 31′, è Santana a provarci con una girata acrobatica ma la sfera termina oltre la traversa. Sul finire della prima frazione fanno il loro ingresso nel proprio settore i tifosi del Messina, accorsi al “Barbera” in quasi 600 unità. Dopo una fase di stallo della gara, intanto, il Palermo torna a farsi vivo al 42′ e va vicinissimo al vantaggio: Kraja riceve da Ambro e lascia partire dai 20 metri un destro violentissimo che termina la propria corsa contro la traversa. Il Messina prova a replicare ma Orlando da fuori, un minuto più tardi, manda alto. Il primo tempo si chiude con le proteste del Palermo per upresunto contatto tra Felici e Avella, che in uscita bassa sembra comunque toccare il pallone deviandolo in angolo. Squadre al riposo con il punteggio sullo 0-0.

La ripresa si apre con una serie di occasionissime per il Palermo. Dopo appena 30 secondi Felici ruba palla a Ungaro e serve in area Santana che svirgola da pochi passi, sulla sfera si fionda Martinelli che calcia a botta sicura ma trova il miracoloso intervento di Avella, che si ripete deviando in corner la successiva conclusione di Vaccaro. E non finita perché, sul corner seguente, Peretti si ritrova incredibilmente solo davanti ad Avella ma calcia malissimo e manda alto. I rosanero ci riprovano al 5′ ma Santana su punizione dal limite spedisce a lato. Il Messina prova ad alleggerire la pressione avversaria al 9′ ma il tiro da fuori di Ott Vale si perde abbondantemente a lato. Al 16′ ci vuole di nuovo uno strepitoso Avella per opporsi alla conclusione ravvicinata di Santana. Al 17′ Zeman effettua il suo primo cambio dando vita all’ormai consueta staffetta tra Esposito e Coralli. Dopo averci provato più volte, però, il Palermo trova il vantaggio al 19′: Felici recupera palla a sinistra si accentra e va al tiro dal limite trovando l’angolo basso alla sinistra di Avella, che stavolta non può nulla. Il Messina, incassato lo svantaggio, fatica a reagire; Zeman prova a scuotere i suoi inserendo tra il 29′ e il 33′ Lavrendi per Cristiani e Buono per Ott Vale ma la storia della gara non cambia e i giallorossi non riescono ad imbastire azioni offensive degne di nota. Il Palermo invece si rivede in avanti al 38′ con la conclusione dal limite del neo entrato Langella che calcia alto. Al 41′ ultimo cambio ospite con l’ingresso di Siclari al posto di Strumbo. Ma è dei padroni di casa anche l’ultima occasione del match: al 42′ corner di Martin e colpo di testa debole di Ricciardo che termina tra le braccia di Avella. Il Messina prova a spingere nel finale ma anche nei quattro minuti di recupero concessi dal direttore di gara non riesce ad avvicinarsi alla porta avversaria.